Dichiarazione del segretario generale della Uila-Uil, Stefano Mantegazza
“Le risorse promesse dal governo per ridurre il cuneo fiscale devono essere interamente utilizzate per ridisegnare le aliquote Irpef, aumentando in questo modo le retribuzioni nette dei lavoratori dipendenti che sono tra le più basse in Europa. L’Ocse ha calcolato che, a parità di potere d’acquisto, tra il 1990 e il 2020 il salario medio di un lavoratore italiano è diminuito del 2,9% mentre è cresciuto del 30% in Francia e in Germania e quasi del 50% negli Stati Uniti”.
Così il segretario generale della Uila-Uil Stefano Mantegazza in merito alla manovra economica approvata ieri dal governo.
“È inaccettabile che su un salario lordo di 30.000 euro annui si debbano pagare ritenute fiscali fino al 38%” aggiunge Mantegazza “inoltre, a causa della riforma degli assegni familiari che il governo Draghi si appresta a rendere operativa, molti, troppi lavoratori dipendenti l’anno prossimo pagheranno addirittura più tasse. È una scelta che non possiamo accettare”.
“Da tante aziende e dai territori percepiamo un forte e crescente malcontento da parte dei lavoratori, in particolare riguardo la nuova normativa sull’assegno unico che, in base ai calcoli effettuati dai nostri Patronati, comporterà una riduzione netta in busta paga fino a 200 euro al mese” conclude Mantegazza “e, consapevoli di questo malumore profondo e condivisibile, nei prossimi giorni daremo seguito alle iniziative di lotta che verranno decise dalle Confederazioni Cgil, Cisl e Uil”.