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Lavoro agricolo, Agribi Verona: cosi si combatte concretamente il caporalato

Dichiarazione del segretario regionale Uila-Uil Veneto, Giuseppe Bozzini

Dichiarazione del segretario generale Uila-Uil, Stefano Mantegazza

“La cultura della qualità del lavoro non si fa con slogan e o interviste ma con i fatti. A Verona lo abbiamo dimostrato, avviando la prima piattaforma informatica in Italia in grado di incrociare domanda e offerta di lavoro in agricoltura”: è soddisfatto Giuseppe Bozzini, segretario regionale della Uila-Uil Veneto nell’annunciare l’accordo, raggiunto oggi in video-conferenza, su un protocollo di cooperazione tra l’ente bilaterale agricolo di Verona (Agribi) e Veneto lavoro.

“Il sistema” spiega Bozzini che è anche vice-presidente di Agribi “permette agli agricoltori di inserire il loro fabbisogno di manodopera, sia in termini quantitativi che di qualifica professionale e i periodi di lavoro richiesti nell’arco dell’anno. I lavoratori interessati possono inserire il proprio curriculum e manifestare la propria disponibilità. Grazie al servizio offerto da Agribi, ente bilaterale costituito dai sindacati e dalle associazioni datoriali veronesi, domanda e offerta di lavoro potranno così incrociarsi dando soddisfazione da un lato alle esigenze delle aziende che necessitano di manodopera, dall’altra ai lavoratori ai quali viene garantita un’occupazione regolare, svolta in sicurezza e soprattutto adeguatamente retribuita in base ai contratti. I lavoratori, inoltre, possono usufruire delle prestazioni assistenziali e degli altri servizi offerti da Agribi”.

Grande la soddisfazione espressa dal segretario generale Uila-Uil Stefano Mantegazza: “l’accordo di Verona dimostra che è possibile una gestione trasparente del mercato del lavoro e che non servono scorciatoie né nuovi strumenti legislativi per combattere il caporalato, basta la volontà politica di utilizzare, su tutto il territorio nazionale, le opportunità offerte dagli enti bilaterali agricoli, previsti tra i soggetti attuatori della legge 199/2016”.

“Quello di Verona, infatti, è un esempio da imitare, valido per le 100 diverse agricolture del nostro paese” prosegue Mantegazza “in particolare, nei territori dove è più urgente la necessità di reperire manodopera, chiediamo al sistema delle imprese di impegnarsi con noi, senza se e senza ma, per replicare rapidamente quanto insieme abbiamo realizzato a Verona, incrociando in modo virtuoso e trasparente domanda e offerta di lavoro agricolo”.

“L’Italia che uscirà da questa crisi sarà un paese profondamente diverso, vorremmo evitare che del vecchio rimanesse solo il caporalato” conclude Mantegazza.

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