Si terrà dal 6 al 7 novembre a Zagabria, in Croazia, il quinto Congresso dell’EFFAT, la Federazione europea dei sindacati dei settori alimentare, agricolo e turistico. A renderlo noto sono Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil, che in quanto affiliati parteciperanno all’evento con le proprie delegazioni.
Con lo slogan “Organise. Fight. Win. A Recipe for a Stronger EFFAT”, il Congresso riunirà delegati provenienti da 38 paesi in rappresentanza dei lavoratori dei settori, e traccerà il percorso dell’EFFAT per i prossimi cinque anni, stabilendo priorità e piano d’azione, oltre a eleggere la sua nuova leadership e i nuovi organi esecutivi.
“Il rafforzamento del sindacato europeo – affermano le tre sigle agroalimentari e ambientali italiane – è fondamentale per affrontare le tante problematiche riguardanti i lavoratori dei settori coinvolti, a cominciare dal dumping sociale, dagli effetti dei cambiamenti climatici e della digitalizzazione lungo l’intera catena di approvvigionamento alimentare, dalle diseguaglianze. Fai, Flai e Uila, in particolare, continueranno nei prossimi anni la loro battaglia per far introdurre nella PAC del dopo 2020 il principio della condizionalità del lavoro nella concessione degli aiuti pubblici all’agricoltura”.
L’EFFAT, rappresenta 120 sindacati nazionali e oltre 22 milioni di lavoratori di 35 paesi europei. “Il Congresso – commenta Kristjan Bragason, segretario generale designato dell’EFFAT – arriva in un momento cruciale per i lavoratori europei. I sistemi di produzione alimentare sono sempre più suscettibili a shock come malattie, siccità e parassiti, nonché ai cambiamenti climatici. In Europa 25 milioni di persone contribuiscono quotidianamente a portare il cibo in tavola e a proteggere i diritti e la sicurezza alimentare. Tuttavia, i nostri settori sono colpiti da bassi salari, orari di lavoro, dumping sociale. Oltre all’inarrestabile avvento dell’economia digitale, i nostri lavoratori non possono godere di una concorrenza leale, diritti sociali e posti di lavoro di qualità. I sindacati hanno un ruolo fondamentale da svolgere per mitigare questi effetti e garantire la sostenibilità del progetto europeo”.