La legge regionale approvata oggi costituisce un importante passo in avanti per rafforzare gli strumenti di contrasto allo sfruttamento lavorativo e al caporalato in agricoltura”. Così, in una nota, Cgil di Roma e Lazio, Cisl e Uil del Lazio e Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil del Lazio. “La legge – continua la nota – ha accolto numerose proposte avanzate dal sindacato, tutte finalizzate a rimuovere storture, illegalità e sfruttamento dal mercato del lavoro agricolo. Dopo la sperimentazione attuata con la sottoscrizione del protocollo sperimentale lo scorso gennaio, che sta coinvolgendo numerosi comuni dell’Agro Pontino, con questa legge la lotta al caporalato diventa una priorità su tutto il territorio regionale. Di particolare rilevanza ci sembra la volontà di valorizzare il ruolo della rete del lavoro agricolo di qualità, strumento introdotto con la legge nazionale contro il caporalato (l. 199/2016) che prevede una sinergia tra istituzioni, sindacato e associazioni d’impresa al fine di promuovere la legalità nella filiera agroalimentare, attraverso meccanismi che possano regolare il mercato del lavoro, il trasporto e l’accoglienza dei lavoratori, principali punti di interesse dei caporali e della criminalità. La legge prevede inoltre alcune misure per rendere il mercato agricolo più trasparente, attraverso elenchi di prenotazione per l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, nel pieno rispetto della legalità e con un ruolo attivo dei centri per l’impiego diffusi sul territorio. Analogo principio ha ispirato la norma che introduce indici di congruità nel disciplinare il rapporto tra l’attività di raccolta dei prodotti agricoli e il fabbisogno occupazionale delle aziende, così da avere uno strumento utile per la difesa delle imprese sane e sostenere chi produce ricchezza e occupazione nel rispetto della legalità. Per ottenere i finanziamenti regionali, infatti, le aziende dovranno rispettare gli indici, utilizzare gli elenchi di prenotazione per la selezione del personale e applicare in pieno i contratti di lavoro di settore, anche in materia di salute e sicurezza, orario di lavoro e inquadramento previdenziale. Importante, infine, anche l’istituzione dell’osservatorio regionale con il coinvolgimento di tutti gli stakeholder del settore, dai rappresentanti dei lavoratori, alle istituzioni fino agli organismi ispettivi, che potranno supportare l’amministrazione regionale nella definizione e attuazione del programma triennale operativo degli interventi. Questa legge costituisce un ulteriore passo in avanti in una battaglia condotta giorno dopo giorno contro i caporali e l’illegalità nel mondo agricolo e va a valorizzare il lavoro dei tanti imprenditori onesti che rappresentano una parte rilevante dell’eccellenza agroalimentare del Lazio”. “Ora non ci sono più l’alibi – conclude la nota. Occorre fare fronte comune per isolare chi non rispetta le regole e opera in regime di dumping sociale scaricando i costi di questa competizione sulla pelle dei lavoratori”.