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Per i lavoratori di Agri Amici, oltre il danno la beffa

L’Inps di Latina ha proceduto ad annullare tutti i rapporti di lavoro instaurati nel 2018 dalla Cooperativa Agri Amici e a cancellare dall’estratto conto Inps i contributi che fino a qualche giorno fa risultavano regolarmente accreditati a favore dei lavoratori ex dipendenti della Cooperativa Agri Amici di Sezze.

Per questo motivo è stata organizzata dalla Uila-Uil di Latina, l’assemblea dei lavoratori presso la propria sede di Sezze dove sono residenti la gran parte dei lavoratori ex dipendenti Agri Amici quasi tutti di nazionalità rumena e africana (Senegal, Congo, Guinea, ecc.).

Tutti questi lavoratori venivano assunti con contratto di lavoro a termine dalla Cooperativa che operava in regime di appalto a favore di decine di imprese agricole delle province di Latina e di Roma presso di cui prestavano la loro attività.

In questi giorni, i lavoratori si aspettavano la liquidazione della indennità di disoccupazione agricola maturata nel 2018 con le giornate di lavoro regolarizzate dalla Cooperativa Agri Amici che già risultavano accreditate nell’estratto conto individuale dell’Inps. Tale aspettativa era rafforzata dal fatto che l’Inps di Latina ad oggi ha già provveduto alla liquidazione di quasi il 90% delle circa 12.000 domande di disoccupazione presentate entro il 31 marzo del 2019, da cui risultano esclusi tutti i lavoratori ex dipendenti dalla Cooperativa Agri Amici.

In sostanza, secondo quanto riferito informalmente dall’Inps, l’Ispettorato del Lavoro invece di accertare le modalità con cui lo sfruttamento operato nei confronti dei lavoratori aveva creato gravi danni di carattere previdenziale e patrimoniale, avrebbe messo in dubbio la correttezza dei rapporti di lavoro instaurati considerandoli come lavoro fittizio o simulato.

Ancora non conosciamo il contenuto dei verbali dell’Ispettorato del Lavoro che, secondo quanto sostiene l’Inps, sarebbero la causa dell’annullamento dei rapporti di lavoro e per questo abbiamo immediatamente presentato una specifica domanda di accesso agli atti che, secondo la legislazione vigente, ne impone la consegna entro 30 giorni dalla domanda.

Abbiamo, però, già prospettato sia all’Inps che all’Ispettorato del Lavoro la gravità di una simile ipotesi. In pratica per questi lavoratori, che per anni hanno subito “o sfruttamento in stato di bisogno”, nel momento in cui si prospetta la possibilità di un riscatto grazie all’intervento della Magistratura, se il tutto dovesse concludersi con la perdita del seppur precario posto di lavoro e con la revoca dei benefici previdenziali, i lavoratori non potrebbero che sentirsi beffati da un sistema che invece di tutelarli li danneggia e li espone ad ogni forma di ricatto.

Ci saremmo aspettati che, a fronte del clamore che si è creato in questa come in altre drammatiche situazioni simili, che i servizi ispettivi avessero proceduto ad accertare i crediti contrattuali e previdenziali dei lavoratori, notificando una “diffida accertativa” (avente efficacia di titolo esecutivo) sia al datore di lavoro diretto (la Cooperativa Agri Amici) e sia al datore di lavoro indiretto ma ugualmente responsabile (le imprese agricole committenti) tutelando in tal modo i crediti retributivi e contributivi dei lavoratori coinvolti.

Non appena avremo in visione i verbali dell’Ispettorato del Lavoro, procederemo immediatamente a presentare i ricorsi contro l’asserito annullamento d’ufficio dei contratti di lavoro del 2018 e degli anni precedenti e la conseguente “cancellazione contributiva” e ci rivolgeremo all’Ispettorato del Lavoro inoltrando formali richieste d’intervento ai sensi della D.Lgs n. 124/04 al fine di far emergere, nell’ambito di detto procedimento amministrativo, i giusti termini della questione e cioè che i lavoratori della Cooperativa Agri Amici sono stati sottopagati e sono stati regolarizzati per periodi di lavoro (sia in termine di ore che di giornate lavorate) certamente inferiori a quelli effettivamente prestati.

La Uila-Uil di Latina, nell’informare l’opinione pubblica della vicenda che sta coinvolgendo i lavoratori ex dipendenti della Cooperativa Agri Amici, sottolinea con forza che – qualora l’esito finale delle diverse e più che auspicabili iniziative di contrasto del caporalato e dello sfruttamento del lavoro agricolo si concluderanno senza determinare nessun beneficio ai lavoratori coinvolti (non consentendogli di recuperare le retribuzioni non percepite o addirittura impedendogli di incrementare o quantomeno consolidare la loro posizione previdenziale ed assistenziale) tali iniziative perderanno di efficacia e si rafforzerà la già più che diffusa e, purtroppo ormai radicata convinzione, della sostanziale impunità delle condotte illecite poste in essere in danno dei lavoratori agricoli.

Entro la fine del mese di luglio informeremo gli organi di informazione sulla evoluzione della situazione anche a seguito delle iniziative che verranno intraprese a favore dei lavoratori coinvolti.

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