Comunicati Uila

Migranti, ascoltati su alcuni punti ma serve più coraggio

Dichiarazione della segretaria generale Uila-Uil Enrica Mammucari
“All’indomani della tragica morte di Satnam Singh avevamo chiesto con forza la convocazione di un tavolo interministeriale con tutte le parti sociali perché credevamo che la concertazione fosse il modo migliore per compiere ulteriori passi in avanti nella lotta contro l’illegalità e lo sfruttamento in agricoltura. Oggi riscontriamo che su alcuni punti siamo stati ascoltati, soprattutto sul versante delle misure che riguardano i lavoratori stagionali e i permessi di soggiorno, comprese le tutele economiche come l’assegno di inclusione per le vittime di sfruttamento che consentiranno una reale protezione, ma la strada da percorrere è ancora lunga ed è una strada che deve mettere in trasparenza la buona occupazione”.
Lo dichiara Enrica Mammucari, segretaria generale Uila, in merito alle modifiche introdotte dal Consiglio dei ministri con il Decreto flussi.
“Abbiamo apprezzato alcune misure che rispondono a molte delle richieste da noi avanzate da tempo come, ad esempio, la semplificazione della procedura per la concessione di un permesso di soggiorno temporaneo per le vittime di caporalato e sfruttamento, i permessi temporanei ai lavoratori stagionali che terminano il loro contratto di lavoro e la possibilità di convertire il contratto stagionale in contratto a termine o a tempo indeterminato. Grazie poi al superamento del tetto delle quote di conversione e alla semplificazione del meccanismo della procedura del decreto flussi, nessuna impresa avrà più alibi per non regolarizzare il lavoro e renderlo trasparente” aggiunge la segretaria generale. “Tuttavia, è necessario avere più coraggio per consentire ai lavoratori immigrati entrati regolarmente nel nostro paese e diventati clandestini di ottenere un permesso di soggiorno per attesa occupazione al pari di tutti coloro per i quali oggi viene previsto”.
“Per estirpare sfruttamento e caporalato in agricoltura è necessario proseguire con il metodo della concertazione tra parti sociali e istituzioni, modello vincente per raggiungere obiettivi comuni e dare piene risposte ai lavoratori e alle imprese che competono sul mercato nel rispetto dei contratti e della legislazione sociale” conclude Mammucari. “L’agricoltura italiana deve diventare eccellenza anche per il lavoro di qualità e la sua capacità di realizzare una vera integrazione, superando ogni approccio ideologico in tema di politiche migratorie. Serve buona e qualificata occupazione per vincere le sfide delle 3 transizioni e a richiederlo non è più solo il Sindacato, ma tutto il mondo della rappresentanza agricola.”

 

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