E’ stata presentata oggi, al centro congressi Cavour di Roma, l’ipotesi di piattaforma per il rinnovo del Ccnl 2025-2028 degli operai idraulico forestali.
Le segreterie nazionali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno illustrato alle numerose delegate e delegati presenti i punti salienti del testo che sarà discusso nei luoghi di lavoro su tutto il territorio nazionale, per essere poi approvato definitivamente il 25 settembre.
In apertura dei lavori un pensiero a Mario Rotiglio, operaio forestale Arif in forza nel cantiere di Ostuni, nel brindisino, deceduto tre giorni fa, a 67 anni, quando mancavano sei mesi alla pensione, durante lo spegnimento di un incendio.
Le carenze strutturali del settore e le insufficienti risposte da parte delle Regioni, sia in termini di risorse troppo esigue che in merito all’organizzazione del lavoro, sono solo alcune delle criticità emerse nel corso del dibattito. da superare per sottoscrivere rapidamente il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro di un settore strategico a livello ambientale, economico e sociale. La gestione delle foreste e le politiche di sostegno al settore forestale rappresentano, anche e soprattutto alla luce degli effetti dei cambiamenti climatici, una sfida importante nell’ambito delle politiche di settore a livello europeo, intersecando obiettivi ambientali con quelli legati al contrasto allo spopolamento ed allo sviluppo armonico delle aree interne e rurali del nostro Paese.
Fai, Flai e Uila ritengono che le richieste presentate nella Piattaforma costituiscano un importante passo in avanti per valorizzare le competenze e le professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, tutelando, al contempo, il loro potere d’acquisto in una fase in cui l’aumento dell’inflazione ha eroso significativamente i salari dei lavoratori.
Fra le principali richieste oltre ad un aumento della retribuzione mensile (a parametro 108) pari a 160 euro, anche la previsione di un’indennità di continuità professionale per il personale operaio, la riduzione dell’orario di lavoro, maggiori verifiche sugli appalti, un più incisivo impegno sulla formazione e per lo sviluppo della bilateralità di settore a partire dal Fondo CIMIF, lotta alla precarietà con stabilizzazioni occupazionali e semplificazioni del turnover, misure che incentivino la contrattazione nazionale e regionale.