Si sono svolti, ieri, contemporaneamente a Milano, Roma e Napoli i tre attivi del nord, centro e sud Italia nei quali le segreterie nazionali di Fai, Flai e Uila hanno presentato a circa 2000 tra delegati e quadri sindacali l’accordo di rinnovo del contratto nazionale dell’industria alimentare 2023-2027.
Una scelta volta a sottolineare il valore decisivo che l’unitarietà sindacale ha avuto nel corso della trattativa.
Gli obiettivi raggiunti nel contratto, siglato lo scorso 1° marzo, sono molto ambiziosi e non riguardano solo l’importante aumento salariale (280 euro) ma molti altri aspetti che vanno dal rafforzamento del sistema di welfare nazionale alla riduzione dell’orario di lavoro, dalla centralità della formazione al miglioramento dei capitoli su salute e sicurezza, dal rafforzamento del sistema di relazioni sindacali ad un nuovo fondamentale ruolo dell’Ente bilaterale di settore su diversi temi. Importanti conquiste sono state ottenute anche sul versante della conciliazione vita-lavoro e sul contrasto alla violenza di genere.
“Un contratto che guarda al futuro e che pone un argine alla precarietà del mercato del lavoro, ma soprattutto un contratto che sarà unico anche nei prossimi rinnovi, grazie all’art. 1 che con alcuni elementi tecnici scoraggia la stipula di altri contratti collettivi nell’industria alimentare” hanno dichiarato i segretari generali Onofrio Rota, Giovanni Mininni e Stefano Mantegazza. “Adesso l’ultima parola spetta alle lavoratrici e ai lavoratori nelle assemblee aziendali”.