Dichiarazione di Raffaella Sette, responsabile nazionale Uila-Uil per la sicurezza
“A distanza di 20 anni, da quando l’OIL istituì questa giornata, la sicurezza nel mondo del lavoro è ancora un nodo irrisolto. Approfittiamo di questa occasione importante non solo per promuovere il lavoro sicuro, sano e dignitoso e rendere omaggio alle vittime di infortuni e malattie professionali, ma soprattutto per ribadire che è giunto il momento di superare le logiche emergenziali e fare della cultura della prevenzione una priorità delle politiche nazionali e delle strategie di sicurezza. Le parole d’ordine, secondo la Uila, devono essere formazione, informazione, coinvolgimento e condivisione, anche alla luce delle nuove esigenze poste da transizione ecologica, digitalizzazione e nuove organizzazioni del lavoro”.
Lo dichiara Raffaella Sette, responsabile nazionale della Uila-Uil per la sicurezza, in occasione della Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro promossa dall’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL).
“Oggi è necessario più che mai l’impegno di tutte le parti coinvolte, istituzioni, datori di lavoro, sindacato e lavoratori, per aumentare la formazione, migliorare la normativa e rafforzare la contrattazione ad ogni livello” prosegue Sette. “E’ necessario, inoltre, prevedere all’interno delle aziende maggiore coinvolgimento e partecipazione dei Rls e dei lavoratori, non solo rispetto alle informazioni su processi, prodotti e impianti, ma anche per orientare comportamenti consapevoli e partecipativi”. “Se nel settore dell’industria alimentare i rischi per i lavoratori sono molteplici” aggiunge la responsabile sicurezza “è il settore agricolo, colonna portante dell’economia nazionale, che, purtroppo, continua a detenere il primato per il numero di infortuni mortali: le vittime sono ogni anno tra 120 e 150 lavoratori dipendenti e autonomi. Un dato che come Uila ci preoccupa molto” conclude Sette “soprattutto con l’avvicinarsi della stagione estiva che coincide con le grandi campagne di raccolta nelle quali sono insiti i rischi legati al lavoro all’aperto, alle elevate temperature e alla scarsa idratazione, che possono provocare malori o pericolosi colpi di calore, spesso causa di morte. Tragedie annunciate che possono essere evitate e che, dunque, devono richiamare l’attenzione di tutti per intervenire anche con misure preventive”.