“Il settore agroalimentare italiano” e “Come è cambiata l’occupazione nel settore agroalimentare. Indagine sui flussi occupazionali 2014-2021” sono le due ricerche presentate oggi, nel corso della seconda giornata di lavori del VII congresso Nazionale della Uila, che si chiuderà domani.
La prima, a cura della Fondazione Argentina Altobelli e della Fondazione Edison e illustrata dal prof. Marco Fortis, direttore e vicepresidente della Fondazione Edison, evidenzia i numeri dettagliati dei primati di un settore pilastro dell’economia italiana. Primo per occupazione, con 1,4 milioni di occupati, valore aggiunto e produzione (205 miliardi di euro), il settore agroalimentare è anche molto attivo negli investimenti, ma soprattutto, secondo quanto dimostra la ricerca, ha ancora potenzialità di crescita.
Sui numeri presentati e sul futuro del settore è seguita una tavola rotonda, moderata da Cesara Buonamici, vice-direttore Tg5, alla quale hanno partecipato Massimiliano Giansanti, presidente Confagricoltura, Stefano Mantegazza, segretario generale Uila-Uil, Mario Piccialuti, direttore generale Unionfood, David Granieri, vicepresidente Coldiretti. Dopo il dibattitto congressuale le conclusioni sono state svolte da Tiziana Bocchi, segretaria confederale Uil.
Nel pomeriggio è stata presentata la ricerca, realizzata dalla Fondazione Argentina Altobelli, sui flussi occupazionali nel settore agroalimentare dal 2014 al 2021. Illustrata dal segretario nazionale Uila Giorgio Carra, dalla ricerca è emerso, per quanto riguarda il settore agricolo, un aumento delle giornate di lavoro dichiarate (+15,2%) per gli OTD rispetto a una sostanziale conferma del numero degli occupati. Elemento da evidenziare è l’esistenza di un esercito (variabile nel corso degli anni da 150 a 110 mila) di operai agricoli a tempo determinato (OTD) per i quali vengono denunciate fino a 10 giornate lavorative l’anno, evidenziando così una zona “grigia” dove maggiormente si nascondono elusione ed evasione contributiva grigia che ha raggiunto un massimo di 153.000 unità nel 2017 e che si è poi notevolmente ridotta fino a 110.000 unità nel 2021 e un forte turn over. Per quanto riguarda il settore alimentare i dati sull’applicazione dei CCNL dimostrano un andamento positivo dell’occupazione nonostante la contrazione registrata in occasione della pandemia.
Nel corso dei lavori, conclusi da DomenicoProietti, segretario confederale Uil, sono intervenuti Giovanni Angileri, presidente Caf Uil e Silvana Roseto, presidente Ital Uil.