Dichiarazione del segretario generale della Uila-Uil, Stefano Mantegazza
“Ancora una volta milioni di lavoratori italiani, in particolare quelli più precari, dovranno dire: grazie Europa! La direttiva sul salario minimo dovrebbe, infatti, dare al nostro Parlamento, perennemente in lotta con sé stesso, lo slancio utile per approvare una normativa in materia”.
Così il segretario generale della Uila-Uil Stefano Mantegazza, concludendo i lavori del congresso regionale della Uila Sicilia, saluta l’accordo raggiunto in seno alla Commissione europea sul testo della direttiva che dovrà essere ora approvata definitivamente dal Parlamento e quindi ratificata dal Consiglio Ue.
“Nell’Italia del lavoro che si racconta coperta per l’80% dai contratti nazionali” ha spiegato Mantegazza “saranno felici i rider, i braccianti, i lavoratori delle piattaforme digitali, della logistica e quelli delle cooperative senza terra ma, più in generale i tanti precari oggi sfruttati grazie a centinaia di contratti “farlocchi”: almeno 5 milioni di lavoratori che, nell’Italia dei mille contratti nazionali, guadagnano meno di 1.000 euro al mese”.
“Nel testo della direttiva non c’è solo il principio del salario minimo” ha aggiunto Mantegazza “ma, soprattutto, l’impegno di tutti i paesi dell’Unione a garantire la “indicizzazione automatica” dei salari all’inflazione, il che significa, per il nostro paese mandare finalmente in soffitta l’Ipca e il suo armamentario che non garantisce il pieno adeguamento delle retribuzioni. Il messaggio è chiaro per tutti: con l’inflazione alle stelle esiste una questione salariale che va affrontata e risolta, altrimenti la recessione è certa”.
“Non ci appassiona, infine, il dibattito in corso se si debba arrivare a un salario minimo per legge o per accordo sindacale” ha concluso Mantegazza “l’importante è che sia pari, settore per settore, al trattamento economico complessivo fissato dai contratti “Doc” sottoscritti dai sindacati confederali e, per raggiungere questo obiettivo, siamo pronti e disposti a tornare subito in piazza”.