Dichiarazione del segretario nazionale Uila-Uil Giorgio Carra
“Fin quando le lavoratrici e i lavoratori vittime di sfruttamento non saranno adeguatamente tutelati da un punto di vista retributivo e contributivo e non sarà loro assicurata una continuità occupazionale, difficilmente troveranno una motivazione e la forza per denunciare la loro situazione, anche in caso di violazioni accertate”.
Lo ha detto il segretario nazionale della Uila-Uil Giorgio Carra, intervenendo oggi a Roma presso la sede dell’ILO, alla presentazione del rapporto “Genere e sfruttamento lavorativo in agricoltura” che evidenzia come, in Italia le lavoratrici agricole siano spesso meno retribuite, più esposte a violenza e molestie sul lavoro e, rispetto ai lavoratori, denuncino meno la loro condizione di sfruttamento lavorativo.
“La Uila è contraria a ogni generalizzazione in materia di lavoro nero e sfruttamento perché generalizzare non aiuta né a identificare e circoscrivere il fenomeno né, tanto meno, a combatterlo efficacemente” ha proseguito Carra “prima di pensare a nuove regole o sanzioni, bisognerebbe utilizzare gli strumenti che la legge italiana già offre a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori sfruttati: la “conciliazione monocratica” e la “diffida accertativa” previste dal Ddl 124 del 2004, se venissero correttamente applicate, costituirebbero, infatti, una garanzia di recupero della parte economica ad essi dovuta e costituirebbero un sicuro incentivo alla denuncia”.