Dichiarazione del segretario nazionale Uila-Uil, Giorgio Carra
“La presentazione dello studio predisposto dall’Ismea per la Regione Lazio relativamente agli indici di congruità delle ore lavorate in agricoltura in rapporto ai beni e servizi offerti dalle aziende agricole, è stata una importante occasione per valutare lo sviluppo delle azioni messe in campo a tutti i livelli per contrastare il caporalato e lo sfruttamento in agricoltura.”
Ne è convinto Giorgio Carra, Segretario nazionale Uila Uil, che ha partecipato al convegno “Qualità del lavoro in agricoltura”, organizzato dalla Regione Lazio, ieri, al Cnel, al quale sono intervenuti, tra gli altri, il Presidente della Regione Nicola Zingaretti e il Ministro del lavoro Andrea Orlando che ha svolto una interessante disamina sulle prospettive della lotta allo sfruttamento.
“Apprezziamo e sosteniamo l’iniziativa della Regione Lazio di procedere alla definizione degli indici di congruità e di proseguire con decisione verso l’individuazione di criteri trasparenti volti a supportare i servizi ispettivi nell’individuazione delle aziende agricole, comprese quelle appaltanti, da controllare. E’ necessario, infatti, impedire che le attività ispettive vengano disperse risultando così inefficaci” afferma Carra per poi sottolineare come tra tutte le importanti iniziative messe in campo tramite il piano triennale di contrasto al caporalato, l’aspetto più importante riguardi “non solo la verifica della loro efficacia per il contrasto delle situazioni più estreme di sfruttamento, quanto piuttosto il miglioramento complessivo del trattamento dei lavoratori agricoli, tra i più esposti considerata anche la precarietà delle attività tipicamente stagionali dell’agricoltura”.
“E’ chiaro che senza una efficace e mirata azione dei servizi di vigilanza il miglioramento delle condizioni di lavoro risulta piuttosto difficile da raggiungere” prosegue il segretario Uila secondo cui, a cinque anni dall’approvazione della legge n. 199/2016, è inoltre necessario rivedere l’efficacia della Rete del Lavoro Agricolo di qualità alla luce del suo scarso appeal e della rigidità dei criteri di ammissione per le aziende.