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Caporalato, bene Protocollo ma che sia inclusivo di tutto il mondo agricolo

Dichiarazione del segretario nazionale Uila-Uil Giorgio Carra

“La Fondazione Argentina Altobelli ha sottoscritto, per adesione, questo protocollo d’intesa perché è ricco di contenuti positivi e di impegni precisi da parte dei ministeri firmatari e potrà quindi favorire la rapida attuazione del piano triennale 2020-22 di contrasto allo sfruttamento lavorativo in agricoltura. Per questo, come Fondazione Altobelli, confermiamo il nostro impegno e la nostra massima disponibilità a lavorare nell’ambito della Consulta istituita dal protocollo e a cooperare in tutte le azioni utili a stroncare il caporalato, in tutte le forme con cui si manifesta”.

Così il segretario nazionale della Uila-Uil Giorgio Carra, intervenuto in rappresentanza della Fondazione Argentina Altobelli, alla firma del Protocollo d’intesa per la prevenzione e il contrasto dello sfruttamento lavorativo in agricoltura e del caporalato, sottoscritto al Viminale.

“Rispetto agli impegni assunti dai ministeri dell’Interno, del Lavoro e dell’Agricoltura ci preme sottolineare tre punti che riteniamo di fondamentale importanza e realizzabili “a costo zero”. In primis”, prosegue Carra, “consideriamo determinante la sensibilizzazione dei prefetti perché assicurino la partecipazione di un rappresentante della prefettura alle iniziative delle sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità. Apprezziamo, inoltre, la previsione di rafforzare e qualificare le attività di vigilanza attraverso task force multiagenzia in quanto, da tempo chiediamo per il contrasto al caporalato e allo sfruttamento del lavoro, che i servizi ispettivi siano tra loro coordinati in modo continuativo e che l’Ispettorato del Lavoro sia dotato di un numero adeguato di ispettori, specializzati per il comparto agricolo. Infine, condividiamo l’impegno del ministro Patuanelli per incentivare l’adesione alla Rete del lavoro agricolo di qualità tramite un meccanismo di premialità.”

“Dobbiamo però segnalare la nostra perplessità, come sindacato dei lavoratori, sul fatto che la consulta, prevista nel Protocollo, nasce senza la presenza di tutta la rappresentanza agricola. Consideriamo questo un grave errore e ci auguriamo che possa essere corretto immediatamente” spiega Carra che aggiunge: “nella lotta al caporalato non esistono attori e comparse ma solo organizzazioni di rappresentanza sociale, tutte impegnate in prima persona a combattere lo sfruttamento. Rivolgiamo, quindi, al governo l’invito a superare rapidamente questa condizione e ad estendere la partecipazione alla Consulta a tutte le organizzazioni della rappresentanza agricola”.

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