I sindacati italiani scrivono al presidente del consiglio Conte e alla ministra per le politiche agricole Teresa Bellanova per chiedere al governo italiano di impegnarsi in Europa per una politica agricola comune (Pac) più attenta alla tutela dei diritti del lavoro.
I segretari generali di Cgil-Cisl-Uil, Landini, Furlan e Bombardieri, insieme a quelli di Fai-Flai-Uila, Rota, Mininni e Mantegazza chiedono, in particolare, all’esecutivo “di adoperarsi affinché il Consiglio europeo condivida l’emendamento approvato dal Parlamento europeo lo scorso 23 ottobre che ha introdotto la cosiddetta clausola sulla condizionalità sociale per la concessione degli aiuti comunitari alle aziende agricole”. L’emendamento prevede, in particolare, che i pagamenti diretti della Pac siano subordinati, oltre che a criteri ambientali e alla salvaguardia del benessere animale, anche al rispetto delle condizioni di lavoro; e che, in caso di mancato rispetto di tali condizioni, i datori di lavoro siano sanzionati in modo proporzionato, efficace e dissuasivo.
La lettera è stata inviata in vista della prossima riunione del “trilogo” tra Parlamento, Consiglio e Commissione europea sul tema della Pac, calendarizzata per il 1° dicembre.
“Da oltre 20 anni i sindacati italiani e quello europeo (Effat) si battono per fare entrare il principio della“condizionalità sociale” nella Pac”, spiegano i segretari generali “ci sembra un principio di buon senso, condiviso in Europa da milioni di lavoratori agricoli e dalla stragrande maggioranza degli agricoltori che rispettano i diritti delle persone e che subiscono la concorrenza sleale di quelli che non lo fanno”.
Il recente voto del parlamento ha per i sindacati una portata storica ma, avvertono, “è solo il primo passo perché ora serve il consenso anche del Consiglio e della Commissione europei”.
“Siamo convinti” scrivono in conclusione i segretari generali “che il governo italiano condivida la bontà del principio della condizionalità sociale e la considerazione che, per essere veramente sostenibile, la Pac dovrà soddisfare, oltre agli obiettivi ambientali, anche quello del rispetto dei diritti del lavoro. Per questo chiediamo al governo italiano di sostenere il principio di una Pac più sociale e attenta ai diritti del lavoro”.