Dichiarazione del segretario nazionale Uila Uil Giorgio Carra
“Apprezziamo l’impegno con cui la ministra del lavoro Nunzia Catalfo sta portando avanti questo tavolo, dando continuità alle riunioni e cercando di dare attuazione concreta al piano triennale contro il Caporalato nel quale, a nostro avviso, potrebbero trovare spazio interventi finalizzati, da un lato, a sostenere la piena attuazione della legge 199 del 2016, dall’altro a rafforzare i sistemi istituzionali preposti alla vigilanza e al controllo della regolarità dei rapporti di lavoro in agricoltura”.
Lo ha sostenuto il segretario nazionale della Uila-Uil Giorgio Carra, intervenendo oggi alla riunione del Tavolo contro il Caporalato, alla presenza, tra gli altri delle ministre del lavoro Nunzia Catalfo e delle pari opportunità Elena Bonetti e del presidente dell’Inps Pasquale Tridico.
“La legge 199 è rimasta incompiuta” ha spiegato Carra “perché non si è riusciti, a causa principalmente della mancanza di risorse, a introdurre un sistema di premialità, sotto forma di un marchio di certificazione etica e di sgravi fiscali o contributivi, al fine di incentivare le aziende ad iscriversi alla Rete del lavoro di qualità. Una parte delle risorse disponibili dal piano triennale potrebbero quindi essere utilizzate a tal fine e si potrebbe anche pensare di prevedere l’iscrizione alla Rete del Lavoro agricolo di qualità come requisito per quelle aziende che aderiscono ai contratti di filiera, promossi dal Mipaaf” ha sottolineato Carra. “D’altra parte, c’è anche da rafforzare il sistema pubblico dei controlli sulla regolarità dei rapporti e delle condizioni di lavoro, che deve poter essere più presente e attivo sul territorio, così come lo sono la magistratura e le forze dell’ordine che, quasi ogni giorno, portano alla luce situazioni di sfruttamento del lavoro in agricoltura. In questa opera di rafforzamento andrebbe anche prevista l’istituzione e l’avvio operativo delle sezioni territoriali della Rete del Lavoro agricolo di qualità che hanno, tra le loro funzioni, anche quella di segnalare situazioni di irregolarità nei luoghi di lavoro”.