Dichiarazione del segretario generale Uila-Uil Stefano Mantegazza
“Un mese fa la Uila aveva denunciato il pericolo: la giusta scelta etica di una sanatoria mirante a far emergere il lavoro irregolare e a dare maggiori tutele sul versante della sicurezza sanitaria, rischiava di trasformarsi in un’occasione di lavoro per i tanti caporali in giacca e cravatta che, come già avvenuto in passato, sarebbero tornati a vendere i permessi di soggiorno ai clandestini”.
Così Stefano Mantegazza, segretario generale Uila, commenta le notizie in merito a presunte truffe per ottenere i permessi di soggiorno.
“Avevamo visto giusto. L’iter stabilito dal legislatore per richiedere la regolarizzazione dei lavoratori migranti ha fatto si che, nella prima settimana di vigenza del decreto, siano state presentate poco meno di 10.000 richieste ma, soprattutto, che in molte parti d’Italia, a partire da Latina e da Foggia, caporali e sfruttatori di ogni genere si sono fatti avanti offrendo ai lavoratori irregolari contratti di lavoro fittizi, necessari per ottenere un permesso di soggiorno, peraltro provvisorio, in cambio di diverse migliaia di euro”.
“È un’autentica truffa, una vergogna vera e propria che si alimenta dai controlli effettuati “a posteriori” prosegue Mantegazza. “La Uila resta convinta che la lotta allo sfruttamento e alla schiavitù in agricoltura debba farsi attraverso la legge 199/2016, fortemente voluta dal sindacato, affidando la gestione e il controllo dell’incrocio tra domanda e offerta di lavoro agli enti bilaterali agricoli territoriali, unico modo per obbligare le aziende a uscire dal nero”.