Dichiarazione congiunta dei segretari nazionali Uila Giorgio Carra e Enrica Mammucari
“Il piano sperimentale, approvato dalla Regione Lazio, a cui possono aderire le aziende del settore agricolo della provincia di Latina, è una iniziativa molto importante e fortemente apprezzata dalla Uila Uil nazionale. Dopo tante iniziative discutibili e dalla scarsa efficacia, ci sembra che le due misure proposte possano effettivamente contribuire al contrasto del fenomeno dello sfruttamento dei lavoratori agricoli grazie ad un corretto utilizzo dei fondi comunitari. Molte volte abbiamo denunciato come le ingenti risorse provenienti dall’Unione Europea fossero inutilizzate o mal spese, mentre questa iniziativa dimostra che quando le istituzioni vogliono realmente tutelare lavoratori ed imprese, trovano il modo giusto per farlo”.
Lo dichiarano i segretari nazionali Uila Giorgio Carra ed Enrica Mammucari commentando l’ avviso pubblico sperimentale della Regione Lazio, a cui possono aderire le aziende del settore agricolo della provincia di Latina, nell’ambito delle iniziative di contrasto al fenomeno del lavoro irregolare e/o sommerso e per potenziare le misure di contenimento della diffusione del virus Covid 19 in agricoltura.
“Uno degli strumenti più efficaci che i caporali garantiscono alle imprese, è rappresentato proprio dall’organizzazione del trasporto attraverso il quale controllano il mercato del lavoro agricolo, lucrando su lavoratori e imprese” spiegano i segretari. “Riconoscere, quindi, direttamente alle imprese le risorse per garantire mezzi a noleggio che gli stessi lavoratori potrebbero utilizzare, senza passare per la mediazione di caporali travestiti da pseudo conducenti, così come incentivare il lavoro regolare, la stabilizzazione dei contratti a termine in un momento di grave emergenza, vuol dire premiare i datori di lavoro che rispettano leggi e contratti e che competono lealmente nel mercato”.
“Questo progetto sperimentale per la provincia di Latina ci sembra molto positivo in quanto, attraverso il corretto utilizzo dei fondi comunitari, si inserisce efficacemente nel percorso già intrapreso dalla Regione Lazio con l’approvazione del protocollo di intesa per il contrasto al caporalato, e, al tempo stesso, ne corregge alcuni orientamenti che hanno da subito dimostrato di essere inefficaci o inadeguati per affrontare la complessità della problematica dello sfruttamento del lavoro in agricoltura” concludono Carra e Mammucari. “Al tempo stesso e’ volto a potenziare le misure di contenimento della diffusione del virus Covid-19 nei luoghi di lavoro e nel trasporto dei lavoratori da e per i luoghi di lavoro nel rispetto di quanto previsto dal Protocollo del 24 Aprile 2020 condiviso dal Governo e dalle parti sociali. Un esempio virtuoso che altre Regioni farebbero bene a replicare.”