Dichiarazione del segretario generale Uila-Uil Stefano Mantegazza
“Il tema della regolarizzazione dei lavoratori clandestini in Italia ha preso una china sbagliata, colorandosi di tratti demagogici e accendendo scontri che il paese, in questo momento, non può permettersi”.
“Al di là di una giusta scelta etica, condivisa dalla Uila, che deve mirare a far emergere tutto il lavoro irregolare e che, nell’attuale contesto di emergenza, rappresenta anche una tutela per tutti sul versante della sicurezza sanitaria, bisogna affrontare questo tema con buon senso e realismo al fine, soprattutto di evitare che una sanatoria generalizzata e immediata offerta a oltre 500.000 persone si trasformi in un’occasione di lavoro per i tanti caporali in giacca e cravatta che, come è successo in altre epoche, tornerebbero a vendere i permessi di soggiorno ai clandestini”.
“La Uila ritiene che in questo processo ci debba essere una prima fase che riguardi i lavoratori stagionali con permesso di soggiorno scaduto. Secondo le stime dell’ufficio studi della Uila, si tratta di una platea di circa 60.000 persone, la maggior parte delle quali è diventata irregolare perché, anche in conseguenza dell’emergenza Covid 19, ha perso l’occupazione e non ha potuto rinnovare il permesso di soggiorno. Sono stagionali che avendo già lavorato in Italia sarebbero immediatamente disponibili al lavoro, in quanto già censiti dalle istituzioni, e potrebbero così colmare l’urgente carenza di manodopera agricola in alcune aree del paese”.