“La sugar tax e la plastic tax sono due forme di tassazione dannose e sbagliate che comporteranno ulteriori costi a carico dei consumatori e pesanti ricadute sul versante dell’occupazione. Chiediamo al Governo di rivedere l’introduzione di queste due tasse che rischiano di pregiudicare in un colpo solo interi settori produttivi e spingere le imprese a delocalizzare le produzioni coinvolte”.
Ne sono convinti i tre sindacati di categoria Fai, Flai e Uila che, congiuntamente a Federalimentare, hanno inviato al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, una lettera con una richiesta di incontro per illustrare le preoccupazioni sulle due misure previste nel Ddl Bilancio 2020, in discussione in Parlamento.
I sindacati sono contrari all’ipotesi di introduzione delle due tasse che penalizzando i prodotti, e non i comportamenti, graveranno solo sulle produzioni realizzate sul territorio italiano a tutto vantaggio dei prodotti importati dai paesi esteri. In particolare, secondo Fai, Flai e Uila la sola sugar tax, che colpisce il lavoro e non orienta i consumi, perché riguarda anche prodotti senza zuccheri e calorie che impiegano edulcoranti, comporterebbe una pesante riduzione dei posti di lavoro, andando, inoltre, ad impattare le fasce di popolazione più deboli determinando una contrazione delle attività produttive (si stima un calo del 10% dei volumi), e del PIL nazionale.
Allo stesso modo i sindacati ritengono iniqua la plastic tax che, senza avere alcuna finalità ambientale, inciderà in modo negativo sul settore delle bevande in Italia.