Comunicati Uila Ufficio Stampa

Manovra, No a plastic e sugar tax. A rischio investimenti, occupazione e produzione italiana

Dichiarazione congiunta del segretario generale della Uila-Uil Stefano Mantegazza e del segretario nazionale responsabile Industria alimentare Pietro Pellegrini

“Il governo deve tornare indietro sulla sugar e sulla plastic tax. Sono due imposte di scopo false negli obiettivi, che servono solo a fare cassa e aprono le porte ai prodotti della concorrenza estera: esse infatti graveranno solo sulle produzioni realizzate sul territorio italiano a tutto vantaggio dei prodotti importati dai paesi esteri. Inoltre per le aranciate, i chinotti, le bevande a base di latte c’ è il rischio che anche le materie prime vengano acquistate all’estero.”

E’ quanto affermano il segretario generale Uila-Uil Stefano Mantegazza e il segretario nazionale Pietro Pellegrini, segretario nazionale Uila responsabile dell’industria alimentare, che ribadiscono il “no” fermo e convinto del sindacato alle tasse sulla plastica e sullo zucchero, formalizzato anche dalla Confederazione nell’odierna audizione in Senato.

“Il governo non deve alleggerire la tassa sulla plastica, ma abolirla. Non è una norma giusta come dice il ministro Gualtieri perché non serve a fare educazione nell’utilizzo della plastica. L’Italia, tra l’altro, è prima nella capacità di riciclo dell’industria in Europa” afferma Mantegazza. “Lo zucchero, invece, è fondamentale nella dieta quotidiana, va certamente ingerito con moderazione ma non criminalizzato. E poi è un settore in cui abbiamo fatto harakiri: eravamo grandi produttori ci hanno fatto chiudere gli impianti e ora lo compriamo dai tedeschi. Rischiamo di pregiudicare in un colpo solo interi settori produttivi, non promuovendo affatto l’ambiente, ma penalizzando i prodotti e non i comportamenti”.

 “La sugar tax è una tassa sulla produzione che colpisce il lavoro e non orienta i consumi, anche perché riguarda tutti i prodotti anche quelli senza zucchero e senza calorie. Il suo impatto sul settore bevande? Escludendo l’export, sarà di circa 250 milioni di euro” prosegue il responsabile dell’industria Pellegrini. “Per quanto riguarda la plastic tax invece è una tassa illogica – il prezzo del Pet è di 900 euro a tonnellata la tassa di 1000 euro a tonnellata – che inciderà sul settore delle bevande in Italia per oltre 110 milioni di euro l’anno. Nella bozza presentata, poi” spiega ancora Pellegrini “non si distingue tra plastiche riciclate, riciclabili e non riciclabili non tenendo conto che tutta la plastica utilizzata per le bottiglie delle bevande gassate è già riciclabile al 100%. Inoltre le due tasse comporterebbero gravi danni in termini di investimenti e occupazione” aggiunge il responsabile Uila per l’industria alimentare. “Volendo fare un esempio, per Coca Cola, la maggiore industria di bevande in Italia, la somma delle due tasse è di oltre 180 milioni di euro di nuove imposte che comporterà il blocco degli investimenti e delle assunzioni negli stabilimenti, con una stima di un calo di 5000 occupati in tutta la filiera”.

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