È stata costituita ieri la prima sezione toscana della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, derivante dalla Legge n. 199/2016 per il contrasto allo sfruttamento del lavoro agricolo.
“Questo primo e fondamentale passo per l’attuazione anche in Toscana della Legge 199, fortemente voluta dal Sindacato, va nella direzione di garantire un lavoro più equo ai braccianti, contrastare fenomeni distorsivi e premiare le imprese virtuose, dando di conseguenza maggior valore ai prodotti che quotidianamente arrivano sulle nostre tavole”. È quanto ha dichiarato Guido Majrone, reggente della Uila Territori Toscani.
La sezione locale è stata istituita presso la Prefettura di Grosseto tra INPS, Fai-Flai-Uila, Inail e associazioni datoriali di categoria. Attraverso la sezione le imprese agricole in regola con i contratti e le leggi del lavoro potranno registrarsi e cercare manodopera in maniera trasparente. L’impegno delle Parti è quello di istituire da Settembre un tavolo permanente in Prefettura per studiare, programmare e mettere in campo misure atte a diffondere il concetto di legalità e di filiera di qualità nella produzione agricola della Maremma.
Molto soddisfatto anche Federico Capponi, segretario della Uila di Grosseto: “Il percorso si inserisce nella cornice del Distretto rurale della Toscana del Sud e del Polo agroalimentare di Rispescia, ed è solo l’inizio di un lungo cammino che, anche grazie al pragmatismo del Prefetto Cinzia Maria Torraco, ci vedrà in campo con iniziative mirate a incentivare l’iscrizione delle aziende alla Rete e a contrastare le cooperative senza terra. La Maremma è da sempre terra ad alta vocazione agricola ed il fatto che proprio da qui si cominci a dare gambe alla Legge n. 199/2016, ci dà una grande responsabilità”.